Big Data, ecco l’indagine congiunta Garante privacy, Agcom e Antitrust
Al termine di una intensa e proficua collaborazione, è stato pubblicato oggi il rapporto finale (clicca qui per leggerlo) dell’indagine conoscitiva sui Big Data condotta congiuntamente dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e dal Garante per la Protezione dei Dati Personali. Da tre prospettive diverse e complementari, l’indagine ha approfondito, anche attraverso audizioni e richieste di informazioni a imprese, associazioni di categoria ed esperti della materia, i cambiamenti derivanti dai Big Data sugli utenti che forniscono i dati, sulle aziende che li utilizzano e, dunque, sui mercati. Ciò anche al fine di cogliere appieno le possibili sinergie tra le tre Autorità e identificare gli strumenti più appropriati per eventuali interventi.
Negli ultimi anni i dati hanno assunto importanza via via
crescente nell’organizzazione delle attività di produzione e di scambio, a tal
punto da poter essere considerati, oltre che la proiezione della persona nel
mondo digitale, anche una risorsa economica a tutti gli effetti, anzi la
risorsa di gran lunga più importante in molti settori. Infatti, grazie agli
avanzamenti nell’ambito dell’Information
e Communication Technology (ICT), le organizzazioni tendono a raccogliere
dati di qualsiasi tipo, ad elaborarli in tempo reale per migliorare i propri
processi decisionali e a memorizzarli in maniera permanente al fine di poterli
riutilizzare in futuro o di estrarne nuova conoscenza. La creazione di dati sta
seguendo un processo esponenziale: nell’anno 2018 il volume totale di dati
creati nel mondo è stato di 28 zettabyte (ZB), registrando un aumento di più di
dieci volte rispetto al 2011: si prevede che entro il 2025 il volume complessivo
dei dati arriverà fino a 163 ZB. Questa espansione, guidata dall’affermazione
delle piattaforme on-line, subirà un’ulteriore accelerazione con la connessione
tra oggetti e le applicazioni 5G. In questo quadro si pongono nuove sfide: la
centralità del dato, anche come bene
economico e l’ importanza della sua tutela come diritto fondamentale della
persona; l’impatto della profilazione algoritmica e delle piattaforme
on-line sul grado di concorrenza in
vecchi e in nuovi mercati rilevanti; l’effetto del programmatic advertising
sulla qualità dell’informazione e sulle modalità di diffusione e acquisizione
della stessa; la tutela e la promozione del pluralismo on-line in un contesto
informativo esposto a strategie di disinformazione e di hatespeech; la
necessità di garantire trasparenza e scelte effettive al consumatore, con
particolare attenzione alla tutela dei minori, in relazione alla consenso circa
l’uso del proprio dato; la protezione del dato personale anche in ambiti non
attualmente coperti dal GDPR; la definizione di politiche di educazione in
relazione all’uso del dato.
La presente Indagine conoscitiva è articolata in 5 capitoli
e un capitolo conclusivo. Il capitolo 1 introduce i temi oggetto dell’Indagine
e fornisce una definizione e una descrizione delle caratteristiche dei Big Data.
Nel capitolo 2 vengono riportate le principali questioni emerse nel corso delle
audizioni e dai contributi dei partecipanti all’Indagine e i riflessi
sull’operatività delle imprese italiane. Il capitolo 3 riporta le
considerazioni dell’AGCOM su come il fenomeno dei Big Data incida nel settore delle comunicazioni
elettroniche e dei media. Il capitolo 4 riporta le considerazioni del Garante per
la Protezione dei Dati Personali sul possibile impatto dei Big Data sul diritto alla protezione dei dati personali e sulle
misure e cautele da adottare; il capitolo 5 quelle dell’AGCM sull’utilizzo dei Big Data e le relative implicazioni di
natura antitrust e di tutela del
consumatore. Infine, nel capitolo conclusivo sono descritte le linee guida e
raccomandazioni di policy indirizzate
al legislatore. Tra queste, l’impegno assunto dalle tre Autorità a definire un
meccanismo di collaborazione permanente in relazione agli interventi e allo
studio dell’impatto dei big data su imprese, consumatori e cittadini.
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- Su 10 Febbraio 2020
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