Riconoscimento facciale, passo indietro della Ue: “Decidono gli Stati se vietarlo in spazi pubblici”
Non più la raccomandazione esplicita di vietare l’utilizzo del riconoscimento facciale in spazi pubblici fino a 5 anni, ma lasciare agli Stati membri la decisione sulla tecnologia di sorveglianza di massa. Il passo indietro dell’Unione europea è documentato nella nuova bozza sull’intelligenza artificiale visionata dal Financial Times, che scrive: “il documento non include più il suggerimento di una moratoria generale di cinque anni, un periodo durante il quale gli Stati potrebbero studiare l’impatto della tecnologia prima di utilizzarla negli spazi pubblici”.
Il
documento sarà consegnato alla presidente della Commissione Ursula von der
Leyen e sarà presentato ufficialmente il 19 febbraio sotto forma di linee
guida.
Nonostante
i rischi privacy, non c’è lo stop della Commissione Ue
Secondo
il Ft, la Commissione Ue il 19 febbraio non annuncerà uno stop ufficiale
al riconoscimento facciale per 5 anni negli spazi pubblici, nonostante rilevi
che la tecnologia è “soggetta ad inesattezze, può essere utilizzata per
violare le leggi sulla privacy e può facilitare il furto d’identità”, riporta
il giornale leggendo il testo della bozza del documento.
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- Su 12 Febbraio 2020
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