Coronavirus: il digitale come risposta alla crisi
Uno scenario quasi surreale quello creato dal coronavirus
negli ultimi giorni. Moltissimi lavoratori a casa, scuole chiuse e attività
lavorative in stallo.
Le principali regioni settentrionali in termini di contributo del PIL nazionale
(Lombardia, Veneto e Emilia Romagna) hanno subito un violento colpo, pesando inevitabilmente
sull’economia del Paese. Si prevede che il coronavirus potrebbe costare
all’economia italiana circa 0,2 punti percentuali di Prodotto Interno Lordo.
Moltissimi lavoratori hanno risolto il momentaneo
blocco imposto dal coronavirus attraverso lo strumento dello smart working. A
dare manforte anche il decreto del 23 febbraio
2020 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, che chiede ai dipendenti di lavorare
da remoto, cioè da casa, applicando quindi il concetto del lavoro agile.
In una condizione in cui le
dinamiche lavorative sono completamente informatizzate e digitalizzate, gli
strumenti e i tool di cui ci si serve diventano fondamentali.
La
situazione in cui il coronavirus ci ha catapultati potrebbe essere trasformata
in un’occasione per comprendere meglio le dinamiche del lavoro e del business
online, modificando il flusso lavorativo e favorendo la digitalizzazione negli
ambienti lavorativi.
Moltissime aziende potrebbero pensare che la
digitalizzazione e l’innovazione siano un vezzo, ma in realtà sono fenomeni del
tutto accessibili e che possono arricchire veramente la quotidianità e
migliorarla.
Pensare a sviluppare strumenti digitali per
svolgere il proprio lavoro in mobilità potrebbe avere un effettivo risvolto non
sono nell’immediato, ma anche in un futuro più lontano.
Coronavirus: gli
strumenti tech per non isolarsi
Il coronavirus ha portati molti a riflettere sul
sistema informatico su cui si basa il proprio flusso lavorativo: la struttura
IT è estremamente importante, e senza accorgersene è diventata tra gli elementi
primari di cui curarsi e sottoporre a manutenzione.
Misurare la performance della
struttura informatica ed il suo stato di salute sarà fondamentale
per permettere poi un miglioramento complessivo.
Allo stesso modo scegliere di ricorrere a un IT assessment permetterà di
analizzare tanto l’ambiente hardware quanto software, ottimizzando le risorse,
eliminando il surplus e favorendo il corretto funzionamento del sistema IT.
Attraverso la valutazione del sistema informativo si avrà una completa overview
dell’andamento e della qualità della rete sulla quale si basa l’attività
lavorativa.
Pensiamo anche all’utilità di strumenti quali
piattaforme condivise, tramite le quali scambiarsi con facilità documenti e
file, piuttosto che veri e propri social network per aziende, funzionali a
creare uno spazio comune anche online, dove la comunicazione può farsi più
immediata, pratica e gestibile.
Allo stesso tempo moltissime aziende adesso capiranno l’importanza di avere un sito web curato e ottimizzato, funzionale a trasferire subito a un utente l’idea dell’azienda e del proprio valore.
Presentarsi con un sito performante garantirà un biglietto da visita facilmente accessibile.
In questi casi sarebbe opportuno ricorrere a un seo assessment: funzionale a scannerizzare e analizzare il sito web, evidenzierà gli elementi che incidono nel posizionamento del sito e permetterà di intervenire là dove c’è più bisogno per ottimizzare il sito.
Le colonne portanti di una buona SEO sono 4: usabilità, ossia intuitività e facilità d’utilizzo per l’utente sia sull’interfaccia dei dispositivi mobili sia sul desktop; performance, ossiavelocità e tempi di risposta con cui un sito web è in grado di caricare suoi i contenuti; rilevanza social, ossia posizionamento e andamento sui canali social; sicurezza, ossia protezione da rischi di bug e virus sia per chi vi carica contenuti sia per chi vi naviga.
Le attività commerciali sono
interessate anche dal punto di vista della vendita diretta: investire in un
e-commerce potrebbe rivelarsi una strategia furba e con grande resa.
Per creare un sito ecommerce
bastano pochi elementi, ma potrebbe essere un passo avanti per un mercato
magari in crisi o bloccato. Negli ultimi anni i negozi fisici
hanno sempre più difficoltà a sopravvivere, la pressione
competitiva è alta e difficile da gestire.
Un e-commerce è un metodo facile, comodo, veloce e pratico per l’acquisto di
qualunque bene.
I vantaggi però non sono solo per il cliente, ma anche il produttore ne può
beneficiare: è possibile conciliare la comodità di un lavoro da casa con un
impiego altrettanto remunerativo, puntando sullo sviluppo delle proprie
passioni ed interessi. Non ci sono particolari limiti geografici nel processo
di vendita, così come i costi sono nettamente inferiori rispetto a un negozio
fisico, soprattutto se si sceglie la tipologia di vendita
‘dropshipping’.
L’utilizzo di
strumenti innovativi in termini di lavoro e sviluppo business possono davvero
fare la differenza. Quando diventa difficile avere un contatto di persona, per
motivi logistici, pratici o di sovrapposizione di impegni, spostarsi completamente
online può dare un concreto beneficio se si hanno gli strumenti giusti.
La filiera
tecnologica che sta alla base di un’attività aziendale online dovrà essere ‘leggera’,
efficiente, sicura, inter-operante, ridimensionata in termini di costi fissi
(con conseguente possibilità di avere maggiori risorse da destinare ad altri
ambiti), veloce in ottica di reazione alle future necessità in ottica di novità
e mutamenti di mercato, in grado di garantire maggiore competitività a lungo
termine d un equilibrato rapporto tra costi e benefici.
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- Su 28 Febbraio 2020
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