Una battaglia internazionale contro la violenza online sui bambini
Un’alleanza tra governi e grandi aziende tecnologiche muove guerra alla violenza online sui minori. Stati Uniti, Regno unito, Australia, Canada e Nuova Zelanda, il cosiddetto gruppo dei Five Eyes, da un lato, e Facebook, Google, Microsoft, Roblox, Snap e Twitter dall’altro, hanno siglato un impegno per perseguire i crimini in rete contro i bambini.
Stati e big tech hanno stabilito delle linee guida per bloccare i criminali informatici. “Lo sfruttamento e l’abuso sessuale dei minori online sono crimini globali che richiedono una risposta globale”. Il documento intitolato Principi volontari per contrastare lo sfruttamento e gli abusi sessuali di minori online, indica undici contromosse per bloccare pedofili e altre forme di violenza. Si va dalla prevenzione delle ricerche di materiale pedopornografico al riconoscimento di contenuti pericolosi da parte degli algoritmi.
“Attraverso la collaborazione globale e l’azione rafforzata dei cinque paesi, delle forze dell’ordine e delle società tecnologiche, garantiremo la protezione dei minori online”, ha dichiarato il ministro della sicurezza britannico James Brokenshire in una nota.
Kids Act
In parallelo negli Stati Uniti i senatori democratici Ed Markey e Richard Blumenthal hanno presentato il Kids internet design and safety Act (Kids act). Il disegno di legge interviene sul mondo in cui le piattaforme come YouTube, Facebook o TikTok scelgono i contenuti dedicati ai bambini.
Il Kids Act interesserebbe ogni tipo di contenuto, dai video al design delle app dedicate ai minori, e potrebbe introdurre nuove limitazioni per gli under 16, come i video raccomandati su Youtube, che sarebbero vietati. In particolare, il disegno di legge mira a proteggere i minori dal bombardamento di pubblicità al quale sono sottoposti mentre navigano in rete grazie, dai video di unboxing di giocattoli all’azione degli influencer.
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- Su 8 Marzo 2020
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