Decreto ‘Cura Italia’, lo smart working ordinario nella PA fino alla fine del virus
Il lavoro agile diventa la modalità ordinaria nella Pubblica amministrazione fino alla fine dell’emergenza Coronavirus. È una delle misure adottate dal Governo nel decreto-legge ‘Cura Italia’ varato oggi dal Governo.
Nel dettaglio è stabilito che “fino alla fine dell’emergenza coronavirus lo smart working, cui si può far ricorso in modo semplificato e persino con strumenti del dipendente, è la forma ordinaria” lavoro nella Pa.
“In ufficio le presenze vanno limitate esclusivamente alle attività indifferibili e che non si possono svolgere da remoto”, ha precisato la ministra della Pubblica amministrazione Fabiana Dadone.
Qualora non sia possibile ricorrere al lavoro agile, le amministrazioni utilizzano gli strumenti delle ferie pregresse, del congedo, della banca ore, della rotazione e di altri istituti analoghi. Esaurite eventualmente tali opzioni, i datori pubblici possono esentare il lavoratore dal servizio che però risulta prestato con tutte le prerogative di retribuzione e contribuzione, esclusa, se prevista, l’indennità sostitutiva di mensa.
“Abbiamo previsto la sospensione per due mesi di tutte le prove dei concorsi pubblici, con l’eccezione di quelli in cui la valutazione dei candidati sia effettuata solo su basi curriculari o in modalità telematica”, ha aggiunto la ministra della P.a, Fabiana Dadone.
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- Su 16 Marzo 2020
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