Lockdown per il 80% delle imprese tecnologiche. Il Paese rischia di perdere il 10% del PIL entro giugno
Le prospettive economiche per l’Italia e peri il suo prodotto interno lordo (PIL), con il passare del tempo e il prolungarsi dello stop ad ogni attività economica ed industriale, si fanno sempre più negative, in tempo di epidemia di coronavirus.
Nessuno può sapere come andrà a finire con esattezza, ma è
chiaro che tutelare il tessuto produttivo e sociale del Paese, i lavoratori, le
imprese e con essi le famiglie, con strategie e strumenti inediti, è un primo
passo per non trasformare un’inevitabile recessione in una depressione economica
prolungata.
Il destino del PIL
Secondo le nuove stime del Centro studi di Confindustria, entro la fine del primo semestre 2020 si potrebbe raggiungere una perdita di PIL attorno al 10%. Nel 2020 il Centro studio prospetta un netto calo inevitabile del prodotto interno lordo: “Lo prevediamo al -6,0%, sotto l’ipotesi che la fase acuta dell’emergenza sanitaria termini appunto a maggio”
“Ogni settimana in più di blocco normativo delle
attività produttive potrebbe costare una percentuale ulteriore di
Prodotto Interno Lordo dell’ordine di almeno lo 0,75%”, si legge nel
comunicato di Confindustria.
I consumi delle famiglie dovrebbero contrarsi di un -6,8%,
mentre il calo della domanda, l’aumento dell’incertezza, la riduzione del
credito e le chiusure forzate dell’attività, potrebbero comportare una caduta
degli investimenti delle imprese quasi del -11%.
Stessa sorte per l’export italiano, che non viene
risparmiato dal calo generale dell’attività economica, previsto a un -5,1%.
Aziende tecnologiche
Pesante anche il dato dell’industria elettrotecnica ed
elettronica italiana. Da un report elaborato dal Servizio Studi ANIE, è emerso
che il lockdown coinvolge l’80% delle imprese del settore, con il 73%
del fatturato aggregato e con il 76% degli occupati.
Un dato più alto di quello stimato da Confindustria, ha
spiegato Giuliano Busetto, Presidente di ANIE: “ci attendiamo che la
percentuale del 70% stimata dall’indagine di Confindustria sia destinata ad
aumentare, anche alla luce dei dati diffusi dal Centro Studi Confindustria, che
prevedono per il primo semestre 2020 una caduta cumulata del PIL del 10% circa”.
Secondo il Centro Studi Confindustria, infatti, si
ipotizza che il 70% delle imprese elettrotecniche ed elettroniche abbia registrato
un effetto negativo sull’attività aziendale con un impatto significativo
nell’acquisizione di input produttivi e sulla domanda.
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- Su 2 Aprile 2020
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