Sequestrati 5.500 tra canali Telegram e siti di streaming illegale
La Guardia di finanza e la Polizia di Stato hanno oscurato 5.500 tra siti internet di streaming e canali Telegram che trasmettevano illegalmente contenuti protetti da copyright.
Continua la lotta al cosiddetto “pezzotto” e dopo la maxi operazione che ha portato le Fiamme gialle a bloccare mille Iptv nello scorso weekend durante la partita di serie A Cagliari-Sampdoria, ora le forze dell’ordine hanno continuato la loro azione volta a proteggere il diritto d’autore. Collaborando con le forze dell’ordine di altri 19 paesi esteri, Gdf e la polizia sono riuscite a bloccare siti internet e canali di Telegram illegali.
Le Iptv bloccate in queste operazioni permettono agli abbonati di accedere a tutte le offerte pay-per-view in circolazione pagando un prezzo irrisorio paragonato ai costi degli abbonamenti. I siti sequestrati in questa nuova operazione funzionavano grazie a un sistema di abbonamenti pagati tramite criptovalute generando così un valore totale che secondo gli inquirenti si aggirerebbe oltre i 10 milioni di euro.
Le forze dell’ordine hanno inoltre scoperto che 15 degli indagati, oltre a guadagnare dal traffico di abbonamenti ai contenuti streaming illegali, percepivano il reddito di cittadinanza.
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- Su 13 Novembre 2020
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