Con la Brexit cambia il vento della privacy nel Regno Unito
La Brexit potrebbe cambiare anche le regole sulla protezione dei dati personali degli utenti inglesi di Facebook. Secondo quanto riportato da Reuters, dall’anno prossimo la piattaforma è intenzionata ad applicare ai suoi utenti del Regno Unito il regolamento sulla tutela della privacy previsto dalla compagnia secondo la legge statunitense anziché quello stabilito in Europa, a cui risponde la filiale irlandese dell’azienda.
In questo modo, gli utenti britannici non saranno più garantiti dal quadro normativo del Gdpr europeo, che attualmente regola il trattamento dei loro dati in base alla legge che nel Regno Unito si rifà a quella dell’Unione. In sostanza, gli utenti continueranno ad essere tutelati dalla legge britannica sulla privacy, ma questa non dovrà necessariamente riflettere le restrizioni imposte dalla normativa comunitaria una volta conclusa definitivamente la Brexit.
Da questo punto di vista, la branca d’oltremanica della compagnia ha quindi confermato che “Facebook ha dovuto fare cambiamenti per rispondere alla Brexit e trasferirà la responsabilità e gli obblighi legali dei suoi utenti britannici da Facebook Ireland a Facebook Inc.”. E ha anche precisato che “non ci saranno cambiamenti per quanto riguarda i controlli sulla privacy o i servizi offerti da Facebook alle persone nel Regno Unito”.
Il passaggio avverrà nel 2021 ed entro i primi sei mesi dell’anno la compagnia notificherà agli utenti la variazione dei termini dell’accordo per la loro accettazione o l’eventuale rifiuto.
Questa decisione segue la scelta annunciata anche da Google a febbraio di passare la tutela dei dati dei suoi utenti sotto le norme sulla privacy statunitensi, per evitare che i cittadini britannici si trovino nella situazione di non essere più cittadini europei pur dovendo sottostare a regole comunitarie.
Dal canto suo, invece, Twitter è intenzionata a garantire ai suoi utenti britannici la tutela offerta dal Gdpr tramite il controllo della sua succursale di Dublino, nonostante la recente multa comminata proprio dalle autorità irlandesi per la violazione delle regole europee.
Oltre alla Brexit, quindi, la decisione di Facebook sembra anche in parte motivata dalla stretta regolamentazione del trattamento dei dati personali prevista dalla normativa europea, a cui il social fatica ad adeguarsi. Inoltre, dall’altra parte dell’oceano, il Cloud Act votato nel 2018 offre già un canale privilegiato per lo scambio di informazioni e dati in cloud degli utenti tra il Regno Unito e gli Stati Uniti, bypassando così i divieti sanciti dalla normativa comunitaria proprio nei confronti della società di Menlo Park.
The post Con la Brexit cambia il vento della privacy nel Regno Unito appeared first on Wired.
- Su 17 Dicembre 2020
- 0 Comment