Così l’esercito di troll cinesi ha censurato il coronavirus online
Un reportage di ProPublica e New York Times torna a puntare il dito contro il Pechino, accusata di aver messo in piedi una macchina per la manipolazione del pensiero sui social fatta da un esercito di troll pagati per diffondere disinformazione e reprimere il dissenso online sulla gestione della pandemia.
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- Su 21 Dicembre 2020
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